Come aria
non può mai bastare
negli spazi liberi di questo parcheggio
siediti vita, ti vorrei parlare
non hai specchio
ed io fisso la tua immagine
e svengo
e vengo
come il nodo ai pettini
come il nostromo malinconico
amami in una notte
che non sia fredda
che non sia sola
che non sia celeste come lei
retromarcia emotiva
risale il sapore di Giugno
passi accessi
su spiagge deserte
incamminati al destino
mi pongo spettatore
e poi autore,
in attesa del ruolo
di un campo verde in cui stringere
mani
tese ad esplorare le tue dita
la velocità del tuo respiro
e le notti pazze in pazze piazze